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Riflessioni

nell’oscurità.

Brivido sottile che precede l’ignoto.

Mi ricordo, alcune vite fa, leggendo Sartre, di aver pensato che nessuno avrebbe potuto descrivere meglio la nausea che mi pervadeva. A quel tempo, non sapevo comprendere ciò che accadeva intorno a me, ne subivo gli effetti ma non distinguevo le cause. Ero troppo vicina…

io io io!

Quale solida certezza proverebbe l’illusione buonista attualmente circolante che…

Nella casa dell’uomo/donna.

Per quanto riguarda l’arte contemporanea, dalle avanguardie ad oggi, dalla nascita della fotografia al venir meno dell’esigenza mimetica, il ciclo dell’empatia linguaggio-esperienza-memoria non è più fluido: il segnale non è più prestabilito ed il codice non è più prestabilito: la comunicazione diviene mistero, ermetica…

Lo sfango.

Dopo tanto tempo di faticosa prigionia, accettata, rispettata e sostenuta per il bene della collettività, sono visceralmente stanca di questa esasperata conflittuale discussione, palleggiata, tra governi e opposizioni, in generale e globale.
Sono irrimediabilmente nauseata dall’incapacità…

La paura di Giorgio Gaber.

Non dimentico la sorpresa, dopo la vittoria del penultimo governo, tornando a casa una sera e trovando tutti gli accessi al quartiere chiusi, transennati, intorno alla piazza principale. Polizia e gente dentro e fuori, nessun perché. Calma piatta e circospetta, ho girato in tondo, cercando un varco. Poi, la porta…

Quarto.

Resto muta conversando quando, qualcuno qui, si riferisce al proprio come al terzo mondo, contrapposto al mio. In silenzio osservo allora l’interlocutore e scopro…

Come si muore d’amore.

Sempre più fastidioso l’abuso della parola “nonni” nei media argentini. A una certa età i cittadini, privati di ogni risorsa intellettuale e sociale, si convertono in “nonni” e, soprattutto, “nostri”. Non più persone, dal preciso carattere, ma…

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