Resto muta conversando quando, qualcuno qui, si riferisce al proprio come al terzo mondo, contrapposto al mio. In silenzio osservo allora l’interlocutore e scopro il filo, compiaciuto, di un’ombelicale autocommiserazione nazionale. Ma certo non discuto, ormai, tanta cementata lealtà all’ideale mondo primo. Che non è mai esistito, se non nell’immaginario collettivo del popolo argentino.
(11 marzo 2021)